Tra le tante iniziative volte a contenere la crisi climatica, ridurre le emissioni di gas serra delle auto è una di esse: cosa dice l’UE in merito?
Negli ultimi anni abbiamo sentito parlare sempre più spesso di crisi e cambiamento climatico. E in effetti stiamo affrontando un periodo piuttosto disastroso da un punto di vista ambientale. L’attività umana, infatti, genera quantità incommensurabili di gas serra.
Questi ultimi vanno ad aumentare l’effetto serra, che a sua volta porta a un innalzamento della temperatura media globale, dunque allo scioglimento dei ghiacci, all’aumento del livello di mari e oceani e a una serie di conseguenze climatiche di enorme portata.
Tra le cause principali dell’effetto serra possiamo annoverare ad esempio le emissioni delle automobili. Ed è per questo che le autorità governative, ad esempio l’Unione Europea, stanno imponendo alcuni limiti molto stringenti al riguardo nell’ambito del cosiddetto Green Deal.
Niente modifiche ai limiti sulle emissioni auto: l’UE non torna indietro
I limiti sulle emissioni auto, però, non stanno incontrando il favore di tutti. E anzi negli ultimi mesi abbiamo assistito a varie pressioni, richieste e proteste da parte di alcuni Stati membri, gruppi politici e da alcuni produttori del settore automobilistico.
Nella maggior parte dei casi le richieste riguardavano modifiche sui limiti imposti alle emissioni, oppure proroghe rispetto alle tempistiche entro cui rispettarli. Entro il 2035, ad esempio l’UE punta ad azzerare le emissioni di CO2 delle nuove auto. Ciò significa che a partire da quell’anno si potranno vendere solo auto a zero emissioni, ad esempio quelle elettriche o a idrogeno.
In un settore automobilistico già altamente in crisi, però, questa prospettiva spaventa. Alcuni hanno dunque pensato di rivolgersi direttamente al commissario responsabile della politica climatica Wopke Hoekstra dell’UE, chiedendogli di modificare queste direttive.
Per tutta risposta il commissario ha fatto sapere che i limiti rimarranno tali e che non subiranno alcuna modifica. A preoccupare, dunque, sono le eventuali sanzioni previste per chi non rispetterà le direttive dell’UE, stimate attorno ai 15 miliardi di euro da ACEA, l’associazione europea dei costruttori di automobili.
A tal proposito, però, Hoekstra ha messo in evidenza che le sanzioni che avrebbero dovuto essere imposte fino a questo momento sono risultate molto più contenute rispetto alle aspettative. In altre parole, verrebbe da dire, non c’è da preoccuparsi troppo se non rispetteremo i limiti dell’UE, tanto le sanzioni potrebbero risultare più basse del previsto.
Se dunque da una parte fa piacere sapere che l’UE non intende concedere proroghe sui limiti, lasciandoli così come sono stati stabiliti, dall’altra preoccupa l’approccio alle sanzioni: cosa succederà di qui in avanti?